Salto di qualità

image

«L’oggetto di consumo, nella sua versione moderna, è il feticcio […]. Era il capitalismo, dove valeva la previsione del presidente Hoover nei confronti di Edward Bernays, astuto fondatore dei primi sistemi di marketing e di risorse umane, e nipotino di Freud: “Voi avete trasformato le persone in instancabili macchine della felicità” (constantly moving happiness machine). Quel tempo è ormai alle nostre spalle.

[…]

L’oggetto di consumo, oggi, è diventato un gadget. Intercetta più il nostro godimento che il nostro desiderio […]. In fondo il capitalismo non ci dice più come e cosa dobbiamo pensare o desiderare. Non scrive il fantasma. O almeno non soltanto. La scommessa oggi riguarda i corpi e il loro godimento. L’oggetto gadget non evoca, non illude, non innesca la temporalità propria del desiderio e del fantasma: l’attesa, la speranza, la ricerca, l’aspirazione, l’identificazione immaginaria…L’oggetto gadget inchioda il consumatore al suo godimento autistico: tu sei questo. Non si tratta più di ciò che l’oggetto ti farà diventare, ma qualcosa di molto più forte e singolare. In questo, infatti, il capitalismo segue la logica dell’uno per uno a cui punta anche la psicoanalisi».

Matteo Bonazzi, Lacan e le politiche dell’inconscio, clinica dell’immaginario contemporaneo, Mimesis, Milano 2012, p.79.

Marx ha sempre avuto ragione

Quel noi siamo il 99% ha un sapore ironico, quasi della beffa. Verrebbe da chiedersi: ma se siamo il 99% perché ci siamo fatti ridurre così? Oppure: ma se siamo la quasi totalità perché le cose non sono già cambiate? La risposta è ovvia: il numero non basta, è una questione di potere che non è solo quantità ma anche qualità. Qualità dell’azione e qualità dei mezzi, cose su cui, si sa, la massa non ha mai eccelso. Lo slogan quindi ha un significato molto profondo che stuzzicherebbe la fantasia di psicologi, filosofi e antropologi. Mette in scena con una forza micidiale le contraddizioni del capitalismo: è il lavoratore l’ossatura della produzione ma il prodotto è l’ossatura dell’economia. Una schizzofrenia micidiale. Il discorso non cambia: Karl Marx ha sempre avuto ragione. Tra i contatti di facebook ho un amico che lavora alla Tom Tom che non fa altro che lanciare feeds accusatori e dissacranti (alcuni molto divertenti) su queste contraddizioni…continuando a lavorare alla Tom Tom.