L’arte commuove negli interstizi, nei particolari. In quel riff, quel sorriso, in quell’altezza di quella nota al momento e nell’intervallo giusto, nei colori della fotografia di scena. I’m Only Sleeping dei Beatles per esempio non commuove nella sua totalità ma in quel “sleeeeeeeeeeeping” del ritornello, nell’attesa che quel coro, con quel tono, arrivi e dica: “sleeeeeeeeeping”. Non è la Storia a commuovere, ma raccontare ciò che accade. I greci lo chiamavano stupore (taumazein), gli esteti sublime. La parola che userebbero i matematici è ancora più esplicita: sovrappiù. L’elemento costitutivo che eccede ogni struttura, ogni previsione. Per Alain Badiou esso è addirittura il valore proprio della verità, e lo chiama Evento. Qualcosa che sorprende, spiazza, sovrasta ma che nello stesso tempo è tremendamente sopportabile, anzi, meravigliosamente sopportabile.