La curva

Ho cominciato ad amare le moto nel 1996, vedendo il poster di Max Biaggi nella camera di mio cugino. Qualche settimana dopo Valentino Rossi vinse il suo primo Gran Premio, a Brno. Fu amore a prima vista. E ora, per la prima volta da quando seguo le moto, la sua presenza è sospesa.

L’avversario: «Una vera liberazione. Finalmente mi sento libero. Libero di esprimermi e di vincere. Prima eravamo tutti sotto un coperchio, come essere sotto il Cielo. L’ordine era gerarchico, prima Lui, poi gli altri. Ora posso esserci prima io, e poi gli Altri. Certo, era uno straordinario modo di lottare. Insieme a lui, e a causa sua, davamo il meglio di noi stessi. Ma ora posso anche vincere un campionato non perché ho dato il meglio, ma perché sono io il migliore. Correre con un pilota che è una leggenda prima ancora di esser consacrato tale non è un privilegio, è frustrazione. Mortificazione. Del mio talento, delle mie possibilità. L’orgoglio è solo dopo, quando potrò raccontare ai miei nipoti di averlo conosciuto, consapevole di appartenere alla sua generazione. Ma questo viene dopo».

(Il tifoso) Per quanto mi riguarda la sua mancanza è il Vuoto. Improvvisamente le corse diventano anonime. Poi mi rendo conto che questi sono solo pensieri solitari. Mi avvicino all’asfalto, guardo la linea della curva e la percorro con lo sguardo, fino al momento in cui mi sembra quasi di sentire la spinta dell’accelerazione. E mi rincuoro. La sua assenza mi ha rivelato una cosa: quella per Valentino non è idolatria. Se sparisce non c’è il vuoto, c’è la curva. E come la fa lui, cazzo, quella curva, non la fa nessuno.

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Medadizionario, ovvero le parole e le cose secondo Guido Meda

Giro di imbrugno. In qualifica, il giro di riscaldamento gomma prima del giro lanciato. A volte usato (imbrugnare) per indicare il pilota che rallenta dopo o durante il giro lanciato.  

Superslomo. Il leggero sollevamento della ruota posteriore in staccata, frequente in staccate violente alla prima curva dopo il rettilineo di arrivo. Vedere Pedrosa per credere.

Sguinciare. Lo “scodinzolamento” del posteriore della moto in seguito al bloccaggio della ruota in fase di staccata/frenata. Da non confondersi con la derapata.


Le gare inutili in notturna a spalti vuoti. La sorpresa Dovizioso in forma con una moto forte. Valentino che è sempre felice. Lorenzo che si ispira ad Arthur Herbert Fonzarelli credendo che sia figo. Stoner con la sua foga infinita che se non stravince cade ma finalmente parla (parla!) ai giornalisti. Il problema dei consumi con i pochi motori a disposizione e la Yamaha che soffre come al solito in rettilineo. La Ducati con una moto dolce quanto basta per far divertire anche gli altri non solo Stoner e il filosofo Nico Cereghini con le sue sintesi lucide, precise e rivelatrici. Spies che fa i buchi in petto con una moto clienti e mi spaventa solo al pensiero. E poi quei folli di Meda e Reggiani con la loro preferenza per Paolo Beltramo e l’idiosincrasia per Alberto Porta..aaaaaahh. Signori, la Motogp è tornata.

Amev