Amo la filosofia perché essa è senza fondamento, nel senso che non è legata a niente. Cos’è che a niente è legato? La libertà. Ma non essere legato a niente non vuol dire essere senza legami, significa scegliere liberamente cosa legare a sé stessi. La libertà non è l’assenza di legami, quello è il caos. Tutto è per sua natura caotica. Scegliere il caos significa lasciare le cose come stanno: alquanto pigro no? Dov’è l’uomo in mezzo al caos? E’ quello che si staglia in questo caos senza per questo illudersi di dominarlo. La libertà è quindi un movimento responsabile, perché è difficile non perdere sé stessi nel caos. Questo “sé stessi” non è l’individuo, o meglio lo è, ma non nel senso che piace al Mercato, bensì nel suo senso autentico: come espansione che coinvolge ciò che sta al di fuori della propria pelle. Per esempio si può scegliere sé stessi scegliendo gli altri, come quando si ama, e ciò fa stare bene sé stessi. Scegliere di trasformare ciò che ci circonda è un atto libero, e ciò investe sempre il sé perché non siamo staccati dal mondo, vi apparteniamo e lo componiamo. La libertà sta nel mantenere questo gioco tra il legarsi senza essere legati e il movimento libero senza che esso equivalga al caos: uno stagliarsi sul caos. Amare il pensiero è amare un movimento sempre libero e insieme ordinato, legarsi a questo movimento, facendo di questo legame ciò che si ama. Badiamo bene: la libertà è quindi senza fondamento. Filein-Sofia è l’amore per il pensiero quando esso conosce, liberamente, per scelta.