Ogni uomo storico conosce l’essere immediatamente, senza tuttavia riconoscerlo come tale. Ma tanto è decisa l’immediatezza di questa conoscenza dell’essere, tanto raramente si riesce davvero a pensarlo. Non è che questo pensiero sia difficile o esiga particolari preparativi per essere messo in atto. La difficoltà consiste semmai nel fatto che pensare l’essere è la cosa più semplice, tuttavia proprio ciò che è semplice a noi riesce quanto mai difficile.
Per pensare l’essere non occorrono né la solenne pomposità che fa uso di una complicata erudizione, né gli stati singolari ed eccezionali quali gli sprofondamenti mistici e le estasi in un’assorta pensosità. C’è bisogno, invece, solo del semplice risvegliarsi nella vicinanza di un qualsiasi ente inappariscente, un risveglio che vede improvvisamente che l’ente «è».

Martin Heidegger, Parmenide, Adelphi, Milano 2005, p. 266.

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