Nelle città del Nuovo Mondo, sia che si tratti di New York, di Chicago o di São Paulo, che le somiglia molto, non è la mancanza di vestigia che colpisce; questa assenza è una delle loro prerogative, e, al contrario, di quei turisti europei che non sono soddisfatti se non possono aggiungere al loro taccuino di viaggio un’altra caratteristica gotica […]. Per le città europee, il passare dei secoli costituisce una promozione; per quelle americane, il passare degli anni provoca una decadenza. Esse non soltanto sono costruite di fresco, ma lo sono per rinnovarsi con la stessa rapidità con cui sono nate, cioè male. Al loro sorgere i nuovi quartieri sono a malapena degli elementi urbani: sono troppo brillanti, troppo nuovi, troppo allegri per esserlo del tutto. Sembrano piuttosto elementi di una fiera, di una esposizione internazionale edificata per qualche mese.

Claude Lévi-Strauss, Tristi tropici, Il Saggiatore, Milano 2011, p. 84.

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