Non mi piace la retorica populistica dietro la telefonata tra De Falco e Schettino. Non chiamiamo eroe uno che fa semplicemente il suo dovere, la sua professione. L’eroe è tutt’altro che un uomo che sveglia e riprende un uomo paralizzato dalla paura e dall’incompetenza. L’eroe è un folle, perché mette a repentaglio la sua vita e poco si cura di sé stesso. Allora come dovremmo chiamare chi compie un atto straordinario, come quelli che sottobordo hanno recuperato sopravvissuti e cadaveri, superuomini? Gli italiani sono esausti dopo anni di idolatria di un uomo mediocre. Così la fermezza e la lucidità di un professionista viene scambiata per eroismo, e la normalità di una telefonata in un momento di grande tensione viene scambiata per qualcosa di straordinario.