Un albero, che valutiamo secondo l’altezza dell’uomo, costituisce la misura per una montagna; e questa, se la sua altezza è presso a poco un miglio, può servire come unità pel numero che esprime il diametro terrestre, per rendercelo intuibile; il diametro terrestre può servire pel sistema planetario da noi conosciuto, e questo pel sistema della Via Lattea; e nessun limite c’è da aspettarsi dall’innumerevole quantità di tali sistemi di Vie Lattee, chiamate nebulose, le quali probabilmente costituiscono in se stesse nuovi sistemi. Ora il sublime, nel giudizio estetico di un tutto così immensurabile, non sta tanto nella grandezza del numero, quanto nel fatto che, procedendo, raggiungiamo unità sempre maggiori
Immanuel Kant, Critica del Giudizio, libro secondo, Analitica del Sublime, par. 26 Della valutazione delle grandezze delle cose naturali, richiesta dall’idea del sublime.
Da piccolo sperimentavo spesso questa sensazione: con un lungo zoom all’indietro, mi rappresentavo dov’ero, il posto, il territorio, il Paese, la terra, il vuoto tra i pianeti, il Sistema Solare, la Via Lattea, finché non provavo un buco nello stomaco.