Tutto è lingua

Katy Perry e Miley Cyrus con la sua lunghissima lingua, al 55esimo GRAMMY Awards, 9 febbraio 2013, Los Angeles (foto: Lester Cohen/WireImage)

Katy Perry e Miley Cyrus con la sua lunghissima lingua, al 55esimo GRAMMY Awards, 9 febbraio 2013, Los Angeles (foto: Lester Cohen/WireImage)

«Che cosa non è mai oggi – linguaggio? La musica, le arti figurative, il cinema, la mimica, il comportamento: pochi avrebbero difficoltà a identificare queste cose, e molte altre ancora, con un linguaggio. Si potrebbe continuare: il linguaggio degli animali, la semeiotica, la simbologia onirica, l’inconscio stesso – secondo Lacan. Tutto è linguaggio […]. Fin qui è tutto accettabile […]. Ma proviamo ad allargare la nozione di linguaggio a ogni operazione di lettura, decodificazione o interpretazione. Ne conseguono risultati a dir poco paradossali […]. (iii) forse che quando cado per terra e mi faccio male, ciò che sento è in realtà il messaggio della superficie terrestre, codificato nel linguaggio della gravitazione universale? E se impreco in malo modo, non è anche questa una risposta: sebbene redatta nel linguaggio arcaico dell’animismo, anziché in quello della fisica moderna?

[…] Anche se io non imprecassi, ma – pensando all’ineluttabilità delle leggi di natura o cose del genere – cercassi invece di darmi un contegno dignitoso, facendo finta di nulla e confidando in una rapida attenuazione del dolore: ebbene, anche in questo caso – se si ammette la tesi della riducibilità di ogni comportamento a linguaggio – ciò che io farei sarebbe di nuovo il passaggio da un linguaggio a un altro, e cioè a una diversa interpretazione del mondo […]. Ma, se i codici sono differenti, anche i messaggi sono differenti. E, per favore, non ci si chieda: anche se provengono dalle stesse cose? Perché, se tutto il mondo si riduce a linguaggio e i codici di questo risultano differenti, allora “linguaggio” diventa un concetto di famiglia, e non esiste più un’interglossa nella quale sia lecito parlare delle “stesse” cose».

Enzo Melandri, Pan-logismo e pan-linguismo, in La linea e il circolo. Studio logico-filosofico sull’analogia, Quodlibet, Macerata 2004, pp. 118 e 120.