Kim Dotcom, alias Kim Schmitz, si fa paladino della libertà. E’ il fondatore di Megaupload, un grande sito che permette di far circolare liberamente materiale video protetto da copyright. Liberamente nel senso che tutti possono fruirne senza pagare, ma la libertà qui non c’entra niente. L’interesse principale di questo grande affarista con decine di truffe alle spalle tra furti di carte di credito e frodi bancarie, tutte mascherate da azioni di “pirateria informatica”, sono i soldi. Nel 2001 Schmitz acquistò le azioni della LetsbuyIt.com dichiarando subito dopo di volerci investire 50 milioni di dollari. Le azioni schizzarono del 300% e il nostro caro paladino della libertà le rivendette guadagnando 1,5 milioni di dollari (la LetsbuyIt.com gli costò 375mila dollari). Ora si è iscritto a twitter e da lì manda laconici messaggi sulla libertà.
Kim Dotcom si può tradurre liberamente in Michelepuntocommercio – Kim sta per Kimberly, nome inglese che significa comandante, capo, la traduzione letterale è quindi ComandantepuntoCommercio: capitano del commercio. Su twitter in molti lo adorano. C’è chi lo invita alla sua festa, chi dichiara con misticismo messianico il suo amore per lui e chi va al sodo e sentenzia: “I’m richer then you”. Ma è nella risposta ad una domanda posta da un utente che si manifesta la qualità di questo moralista a buon mercato. “Pensi che il copyright sia morto e che sia arrivato il tempo di un’informazione libera?” e lui: “Copyright e libertà possono coesistere”. Se non esistesse più il copyright il sistema di distribuzione non sarebbe più fondato sulle case di produzione col risultato che megaupload non avrebbe più ragione di esistere e né Kim, visto che afferma che le responsabilità di plagio sono a carico degli utenti e non sue, potrebbe farsi paladino della libertà con il culo degli altri.