Ricordi di Falcone

Lo ricordo come fosse ieri. Eravamo tutti a casa dei miei zii per la comunione di mio cugino, e poi d’improvviso l’edizione speciale del TG, e l’elicottero che sorvolava il cratere sull’A29, che mi ricordava la Solfatara. Io volevo solo vedere Devilman. Per me, cresciuto guardando, tra le altre cose, “La Piovra” o “All’ombra del Vesuvio”, fu una cosa normalissima, e lì per lì non ci vidi nulla di straordinario: era quello che facevano “loro”. Neanche immaginavo cosa fosse “La trattativa”, non c’erano ancora state le bombe a Via dei Georgofili a Firenze, le 3 bombe del luglio ‘93, nè la bomba fuori allo Stadio Olimpico durante Lazio-Udinese. Però capii subito che era successo qualcosa di grave dagli sguardi terrorizzati, allibiti e sconfitti degli adulti. E dal silenzio, un silenzio tremendo. Quello che mi terrorizza adesso, a distanza di 20 anni esatti, è l’assoluta naturalezza e l’innocenza di bambino con la quale osservai la scena e giustificai l’accaduto, convinto che non ci fosse nulla di strano in 500kg di tritolo: in TV si vedeva di peggio. Quello che mi terrorizza adesso è il ricordo dello sguardo degli adulti. Quelli che non avevano le mani tra i capelli o il volto in lacrime ci mandarono di là a giocare per non farci capire. Per non farci capire, guardandoli negli occhi, che avevano paura di aver perso la guerra. Per non farci scoprire, guardandoli negli occhi, che avevano paura di farci crescere in un mondo in cui perfino la speranza era saltata in aria in quel pomeriggio di maggio.

Krom Enberg (via feeds)

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...