«Affetto è l’attacco che acceca. La passione è lo slancio nell’ente che raccoglie e rende lucidi. Parliamo e vediamo in modo soltanto esteriore quando diciamo: l’ira si infiamma e si spegne, dura poco; l’odio invece dura più a lungo. No, l’odio o l’amore non soltanto durano più a lungo, ma sono essi a portare nella nostra esistenza la vera durata e la vera costanza. Un affetto invece non è capace di tanto. Poiché la passione ci riprende nel nostro essere, ci libera nei suoi fondamenti e ci scioglie, poiché la passione è al tempo stesso lo slancio nella distesa dell’ente, sono proprie della passione – si intende: della grande passione – la dissipazione e l’inventiva, non solo il saper dare via, ma anche il dover dare via e contemporaneamente quel non curarsi di dove vada a finire quanto è dissipato, quella superiorità impassibile che connota la grande volontà».
Martin Heidegger, Nietzsche, Adelphi, Milano 2005, p. 60.